venerdì 16 maggio 2008

Il Presidente della C.E.I: Sicurezza & Accoglienza

Sicurezza, Bagnasco: “Accoglienza e dignità per chi rispetta regole convivenza” Basta con gli estremismi, aiutiamo chi rispetta le regole. Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, interviene, in un’intervista a ‘ la Repubblica’, sulla questione sicurezza in Italia e in particolare commenta i roghi a Napoli contro i campi dei rom. “Occorre neutralizzare gli estremismi - spiega - che non possono dettare legge a nessuno e non vanno considerati come la realtà totale di un popolo e occorre, in positivo, creare condizioni di accoglienza e di dignità per tutti quelli che rispettano le regole della convivenza e si impegnano per una reale integrazione”. Ma il cardinale allarga il discorso anche a tutti gli ultimi episodi di violenza, dall’intolleranza contro i rom all’omicidio di Niscemi: “Sono tutti fatti da condannare. Va espressa solidarietà a tutte le persone che subiscono violenza gratuita e incontrollata. Dopo aver condannato senza ambiguità i fenomeni, si tratta però di interpretarli alla luce di un quadro sociale più ampio, marcato da una ipoteca culturale problematica”. In particolare, Bagnasco si riferisce “alla visione antropologica di una società, che sembra afflitta da una forma cronica di individualismo che certamente favorisce e non attenua fenomeni di devianza. Deve indurre a riflessione il richiamo di Benedetto XVI - ai vescovi della Slovenia in visita ad limina - che non tutti gli umanesimi sono uguali”. Il presidente della Cei indica quindi due emergenze primarie da risolvere: l’educazione perché “senza educazione globale e sostanziosa, non ci saranno generazioni capaci di affrontare gli scenari futuri che - per effetto della globalizzazione - saranno ancor più esigenti” e il riconoscimento di un quadro di valori condivisi e certi perché “senza questa preliminare fiducia sul bene non si dà possibilità di impegnarsi e tanto meno di sacrificarsi”. “La Chiesa – ha spiegato inoltre- dialoga con tutti nella luce della fede, ma anche nella luce della ragione, che si esprime nell’esperienza universale. Per questo la Chiesa ha grande fiducia che il dialogo, che desidera con chiunque, possa avere ottimi risultati per il bene integrale della persona e della società”.

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