venerdì 21 agosto 2009

Immigrati eritrei, Viminale: nessun sos. "Avvenire": come Shoah

ROMA (Reuters) - Le autorità italiane non hanno ricevuto alcuna richiesta di soccorso dal barcone sul quale ieri sono stati soccorsi i cinque eritrei che hanno denunciato la morte di oltre 70 loro compagni in mare. Lo rende noto oggi il Viminale, mentre proseguono gli sbarchi sulle coste italiane e crescono le polemiche sull'ennesima tragedia dei migranti, che nel mondo cattolico ha evocato il fantasma della Shoah. Stamattina il ministro dell'Interno Roberto Maroni ha ricevuto la relazione del prefetto di Agrigento sulla vicenda degli eritrei sbarcati ieri a Lampedusa. "Nessuna richiesta di soccorso, al gommone che trasportava i 5 eritrei, è pervenuta alle autorità italiane prima di quella che ha consentito l'intervento del pattugliatore della Guardia di Finanza, né l'imbarcazione è stata mai avvistata dai numerosi servizi di pattugliamento che quotidianamente si svolgono nell'area", dice la relazione, come si legge in una nota del Viminale. I cinque superstiti hanno detto di essere salpati dalla Libia alla fine di luglio, di aver perso la rotta e di aver presto finito il carburante. Hanno raccontato che oltre 70 dei migranti con cui erano partiti sono morti in mare, e che molte imbarcazioni, pur avendoli avvistati, non hanno voluto soccorrerli. Dichiarazioni che ieri hanno spinto l'Alto commissariato dell'Onu per i rifugiati (Unhcr) a lanciare un appello a chi naviga nel Mediterraneo perché si torni a seguire la legge del mare, che impone di salvare sempre e comunque la vita di chi è in difficoltà. "E' molto allarmante che per 20 giorni non abbiano avuto un soccorso. E' un tristissimo primato che fa riflettere: è come se qui ormai prevalesse l'indifferenza o anche la paura di aiutare, come se chi arriva via mare fosse una sorta di vuoto a perdere", aveva commentato ieri Laura Boldrini, portavoce dell'Unhcr. Nella nota odierna il Viminale precisa che gli accertamenti sulla vicenda sono in corso, e che le dichiarazioni degli eritrei - una donna, due uomini e due minori - sono al vaglio della Procura della Repubblica di Agrigento. "IL SILENZIO SULL'IMMIGRAZIONE COME SULLA SHOAH" Dura, oggi, la presa di posizione del quotidiano cattolico "Avvenire", che paragona l'assuefazione di fronte alle tragedie dell'immigrazione al silenzio sulla Shoah. "La nuova legge del non vedere. Come in un'abitudine, in un'assuefazione", si legge nell'editoriale. "Quan­do, oggi, leggiamo delle deportazioni degli ebrei sotto il nazismo, ci chiedia­mo: ... ma quei convogli piombati, le voci, le grida, nelle stazioni di transito nessuno li vedeva e sentiva? Allora erano il tota­litarismo e il terrore, a far chiudere gli oc­chi. Oggi no. Una quieta, rassegnata in­differenza, se non anche una infastidi­ta avversione, sul Mediterraneo. L'Oc­cidente a occhi chiusi", prosegue "Avvenire". Ieri il leader del Pd Dario Franceschini ha chiesto che il governo riferisca in Parlamento sulla vicenda, e oggi Pierluigi Bersani, candidato alla segreteria nazionale del partito, dichiara in una nota che "a questo punto il governo ha la responsabilità di chiarire al più presto questa vicenda nei suoi aspetti interni ed internazionali". Oggi, intanto, sono proseguiti gli sbarchi di clandestini. Il principale si è verificato ancora una volta a Lampedusa, dove sono giunti 44 migranti che erano stati intercettati ieri pomeriggio dalla Guardia Costiera.

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