domenica 29 novembre 2009

Esami? Facciamoli a tutti, compreso ai parlamentari

IMMIGRATI: GASPARRI, NON BASTA PERMANENZA IN ITALIA PER AVERE LA CITTADINANZA Cosenza, 29 nov. - (Adnkronos) - "L'ufficio di presidenza ha ribadito no al voto degli immigrati se non sono cittadini italiani e avviato una discussione sulla cittadinanza dove, anziche' ridurre il numero di anni di permanenza in Italia, si devono introdurre esami per chiedere loro se conoscono la lingua italiana e i principi fondamentali del diritto italiano". Cosi' il capogruppo del Pdl al Senato, Maurizio Gasparri e' tornato sulla questione dell'immigrazione, parlando a Rende. "C'e' gente che ammazza la figlia che va a ballare la sera o tiene le mogli chiuse in casa perche' i precetti del fondamentalismo islamico questo impongono. Di questi immigrati -ha concluso Gasparri- non sapremmo che farcene". Noi Rispondiamo! Il ministro strumentalizza i pochi casi estremi per infangare tutti gli immigrati, dimenticando che fino a pochi anni fa nel meridione italiano succedevano casi simili. Per quanto riguarda la conoscenza del diritto proponiamo al ministro che la facciano tutti compresi parlamentari ed amministratori locali e molti cittadini italiani non saprebbero rispondere. Quindi il ministro non si nasconda dietro un dito cercando di mettere dei paletti per non dare la cittadinanza riducendo i tempi. Lo dica che contrario a dare cittadinanza a degli immigrati regolarmente residenti in Italia, di questo si tratta. Questione di civiltà giuridica, concedere cittadinanza a delle persone che producono un bene per la tua nazione. Per chi vive nel incertezza della propria identità culturale, religiosa trova come soluzione quello di dire no, perché incapace di confrontarsi, sa di essere italiano ma non sa cosa vuol dire essere italiano al di la dei nazionalismi, su piano culturale, religioso, tradizioni ect... Tropo tardi la globalizzazione di culture, di persone non solo delle merci e già in atto non si può arrestare, ma si governa con l'integrazione con l'arricchimento reciproco tra le culture. Cosi come sempre stato nei secoli. L'Italia di oggi e frutto di miticiato culturale di ieri Greci, Arabi ect... Sig. Ministro non tema cosi tanto i nuovi cittadini sono una ricchezza per questo paese, purché questa nazione sia capace a gestire meglio questa risorsa umana,culturale, religiosa ed economica di questi cittadini. Il dato di fatto che queste persone sono già cittadini, perché vivono qui, lavorano, pagano le tasse, usufruiscono di tanti servizi, riconoscerli cittadini italiani dovrebbe essere un atto di civiltà anche di gratitudine verso di loro, per il contributo che stano dando per lo sviluppo economico, demografico e culturale a questo paese.

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