martedì 2 febbraio 2010

Roccabianca, la popolazione è in lieve calo

Simona Valesi Diminuisce il numero di famiglie residenti a Roccabianca. Un leggero calo (da 1.285 che erano nel 2008 alle 1.282 registrate al 31 dicembre 2009) corrispondente al 3 per mille. Sono in diminuzione anche gli abitanti. Il loro numero è sceso dal 2008 al 2009 da 3.151 a 3.141 (con un saldo di -10). L'anno precedente, invece, era stato registrato un saldo attivo di 34 cittadini (da 3.117 a 3.151). Nonostante in termini assoluti si noti un calo della popolazione, è invece aumentato di 26 unità il numero dei residenti con cittadinanza straniera, che sono passati dai 298 di fine 2008 (148 uomini e 150 donne) ai 324 di fine 2009 (158 uomini e 166 donne). Quanto ai movimenti demografici si registrano 27 nascite a fronte di 53 decessi. Sono 116 gli immigrati (sia da altri comuni che dall’estero) contro 100 emigrati dal paese. In maggioranza gli abitanti rientrano nella fascia di età che va dai 35 ai 64 anni (1312 persone) ma seguita subito dopo dagli ultra 65enni (765) a cui si accodano le fasce dai 25 ai 35 anni (392), dai 15 ai 24 anni (264), dai 5 ai 14 (262) ed infine da 0 a 4 anni (146). Continua quindi la tendenza all’invecchiamento della popolazione nonostante un certo «ringiovanimento» sia assicurato soprattutto dalla presenza di immigrati di origine straniera (sia extracomunitari che comunitari): sono 244 gli stranieri di età compresa tra i 15 e i 64 anni, 75 quelli da 0 a 14 anni e solo 5 oltre i 65 anni. Si tratta di una presenza variegata che porta un «sapore d’Oriente» nel piccolo paese della Bassa: come in numerosi altre località della zona è la comunità indiana infatti la più numerosa (85 persone, di cui 40 minorenni) insieme a quella rumena (57 di cui 9 minorenni) e marocchina (37 di cui 15 minori) seguite dalla albanese (34 con 10 minori di 18 anni). Subito dopo gli ivoriani (23), i tunisini (15) e gli immigrati dalla Moldova (18, di cui 5 maschi e 13 femmine) composta soprattutto da giovani donne che hanno trovato lavoro come badanti. Non mancano algerini (7), ucraini (7), macedoni (5), senegalesi (5), etiopi (4), croati (4), ecuadoriani (3), polacchi (3) e ancora cinesi, filippini, nigeriani, eritrei, argentini (discendenti da immigrati italiani del secolo scorso) e peruviani, questi presenti solo con 2 componenti per comunità. Un solo componente invece per ciascuna delle nazionalità russa, dominicana, brasiliana e inglese. Dalle 134 famiglie con almeno uno straniero (dato fine 2008) si è passati a 145, di cui 116 con intestatario straniero, rispetto alle 105 di due anni fa. «Proseguono le tendenze dello scorso anno, mentre il calo di 3 famiglie non la definirei una diminuzione - ha commentato il sindaco Giorgio Quarantelli - per definirlo tale bisognerebbe che il fenomeno si prolungasse almeno per altri 3 anni. Ma per ora si tratta di abituali movimenti di popolazione».

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