mercoledì 9 febbraio 2011

NON tutti gli uomini sono eguali in dignità e diritti



Una cosa sono le ‘parole’ (la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, la Carta Europea dei Diritti Fondamentali, ecc…), altra cosa i ‘fatti’ della realpolitik. La denuncia è dell’agenzia Habeshia.
IERI Una petroliera italiana è stata attaccata dai pirati nell’Oceano Indiano. La fregata ‘Zeffiro’ della Marina militare italiana sta raggiungendo la petroliera, il Ministero degli Esteri sta seguendo la vicenda, e il Ministro Franco Frattini, ha invocato la “collaborazione internazionale anti-pirateria”.
DA TRE MESI 250 eritrei sono, da oltre mesi, nelle mani di una banda di trafficanti di esseri umani nel Sinai. Tra loro, persone respinte in mare dall’Italia nel 2009. Gli ostaggi sono costretti dai loro sequestratori a contattare telefonicamente tutti i parenti in grado di pagare per il loro rilascio. Chi non è in grado di trovare chi per lui paga il riscatto viene ucciso.

NON TUTTI GLI UOMINI SONO EGUALI Don Mussie Zerai, sacerdote di origine eritrea, in Italia dal 1990, fondatore dell’Agenzia per la Cooperazione allo Sviluppo Habeshia, denuncia: non tutti gli uomini sono eguali in dignità e diritti. Da tre mesi, dice Habeshia, ci sono centinaia di esseri umani sequestrati, incatenati, violentati e massacrati di botte fino alla morte, nel deserto del Sinai, nessuna fregata si e mossa per salvarli, anzi, si può dire che il mondo se ne è fregato di loro.
Il destino diverso di ostaggi europei da quelli africani, per giunta profughi, richiedenti asilo, chi li vuole più?!. Ma sono degli esseri umani! Ci sono uomini, donne, bambini, ragazzi e ragazze spesso quelli che subiscono il peggior trattamento da questi sequestratori.
Qualcuno può spigare perche nessuna flotta, nessun esercito, nessuna fregata si mobilità per questi profughi eritrei, etiopi? Qualcuno può dare risposta alle famiglie dei più di 20 profughi morti ammazzati dai trafficanti nella totale indifferenza dell’istituzioni del mondo sedicente “civile”? Che risposta potranno mai dare alle famiglie degli ostaggi, che oggi come tre mesi fa chiedono aiuto, libertà e giustizia? L’Europa che risposta può dare a quei profughi che sono stati pestati e respinti alle sue porte? Chiedevano solo asilo, chiedevano protezione, chiedevano che le dichiarazioni, convenzioni e costituzioni che tutelano i loro diritti fossero rispettate ed applicate.
Ci sono in Libia circa 800 cadaveri di eritrei che attendono il riconoscimento, centinaia di altri morti ammazzati in Egitto, buttati nelle fosse comuni.
Chi risponderà di tutto questo atrocità? Donne stuprate, ragazzine vendute come schiave, persone ammazzate per vendere gli organi.

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